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Da 33 giri all'infinito
VPI festeggia i suoi primi 30 anni con il Classic Turntable

Trenta anni fa gli appassionati di musica avevano solo una sorgente veramente hi-fi a disposizione: il giradischi. Oggi, allo scadere della prima decade del III millennio, gli appassionati hanno soprattutto una sorgente veramente musicale: il giradischi.

C’è chi ha cantato da tempo il de profundis al Vinile e chi, più o meno dallo stesso tempo, ne ha fatto solo un vezzo culturale, una moda, un trend esclusivo e snob, ma l’ascolto della musica in formato analogico (chiamiamolo, in tempi di “formats war”) da parte dei collezionisti di LP, degli appassionati di musica, o puramente audiofili e addetti al settore “open-mind” (dj, musicisti, ingegneri del suono), è cosa abituale ed irrinunciabile. Perché? Perché dona una soddisfazione ineguagliabile ed inequivocabile. Punto e basta, al di fuori delle dispute su formati e tecnologie.
A conferma di ciò, il ripetersi del giradischi come soggetto nelle copertine delle riviste specializzate o negli spazi dedicati allo shopping tecnologico nelle magazines a grande tiratura. Insomma, il Re Vinile è vivo. Lunga vita al Re. Così la pensa anche la VPI Industries Inc. sita nel New Jersey, specializzata da decenni nella progettazione e produzione di giradischi, bracci di lettura, accessori e macchine lavadischi, tornate grandemente di moda dopo che molti giovani hanno scoperto “giacimenti” di long-playing in soffitta, eredità di nonni e padri audiofili antelitteram. Per festeggiare i suoi trent’anni d’attività, un catalogo mai stato così ricco prima, ed un’aura immacolata di costruttore di macchine “high-end-grade”, VPI ha varato il “Classic Turntable”, giradischi a cinghia dal classicissimo look, corredato di serie del braccio unipivot VPI JMW-10.5i “Special Edition”. A parte l’aspetto “rétro”, ribadito nella denominazione, il “Classic Turntable” è una macchina tecnicamente e modernamente accurata, costituita da un telaio rifinito in vera quercia nera o noce classica, con motore sincrono a corrente alternata, il quale muove una cinghia che corre attorno al piatto.
Quest’ultimo è di nuova progettazione, in fusione di alluminio ad alta inerzia, con perno di rotazione invertito ad alta silenziosità. Nuovi anche i piedi isolanti, derivati dal modello XR-X. Fin qui le note sono un po’ scarne, ma qualcosa in più sul “Classic Turntable” ci suggerisce il Costruttore stesso: “E’ un progetto totalmente nuovo, capace di produrre il più semplice dei giradischi VPI ed uno dei migliori suoni mai sentiti”. Le caratteristiche essenziali e qualificanti del “Classic Turntable” partono dal braccio JMW-10.5i “Special Edition”, con possibilità di regolare il VTA (Vertical Tracking Angle, taratura che consente alla testina un tracciamento ottimale) in “tempo reale”, cioè con il piatto in movimento, la situazione più affidabile per un’efficace regolazione.
Questo braccio è molto ben considerato tra gli audiofili “analogisti” più esigenti. Inoltre, montandolo sulla base “Classic Turntable” si può risparmiare una buona cifra rispetto ad altri modelli, senza penalizzare le potenzialità delle prestazioni complessive. Grazie al piatto, con un alto fattore inerziale, ed al solido montaggio del motore, la stabilità della rotazione è da “studio di registrazione”, condizione irrinunciabile per avere precisione ai transienti, risoluzione a basso livello, tonalità corrette. L’importante massa e rigidità della struttura - realizzata in un unico pezzo ricavato da un blocco di MDF lamellare da oltre sei centimetri di spessore, associato ad un inserto d’acciaio sul lato superiore, tenuto con silicone e lunghi bulloni che attraversano per intero lo spessore del telaio - consentono di ottenere un’altissima refrattarietà al rientro acustico, fenomeno sempre in agguato nei giradischi analogici, soprattutto quelli a telaio rigido. Il risultato è una macchina che pesa – complessivamente - oltre 20.4 chilogrammi, totalmente assente da risonanze.
A completamento, le uscite stereo RCA presenti sul retro del telaio, così che ciascuno possa personalizzare il delicato cablaggio che porta alla cruciale operazione di “riequalizzazione” nello stadio RIAA dell’amplificazione. Opzionali, la cappa antipolvere; l’anello bloccadisco periferico per “spianare” i dischi ondulati; l’alimentazione supplementare SDS. Dimensioni: 518x393x250mm.

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